Un’altra stagione d’oro per il comparto: +11.92% di immatricolazioni sul mercato interno, +33,88 di produzione negli stabilimenti italiani
Era abbastanza scontato, bastava vedere il numero di camper e caravan sulle strade italiane, soprattutto nell’ultima estate. Ovviamente se ne sarebbe fatto a meno, ma i due anni di pandemia sono stati determinati per il boom del settore. Nel 2021 le immatricolazioni del comparto hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra: aumento dell’11,92% con 7.342 unità vendute rispetto alle 6.560 del 2020. Una crescita che si aggiunge a quella già registrata nel 2020 quando, rispetto al 2019, l’incremento arrivò al 7,68%. Insomma, quella dello scorso anno rappresenta una conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, che il veicolo ricreazionale va ben oltre la semplice moda e costituisce un vero trend sociale e culturale in Italia e in Europa.
Nuove assunzioni
Il trend molto positivo della camperistica si è confermato con forza nello scorso anno, segno che il camper sta diventando sempre più uno strumento moderno e glamour per godersi il tempo libero. Le aziende hanno potenziato la capacità degli stabilimenti, presenti soprattutto in Toscana, ma anche Abruzzo e Umbria, effettuando anche un numero importante di nuove assunzioni, così come ha fatto anche la filiera dei fornitori, generando quindi occupazione sui territori. Non è un fenomeno solo italiano: l’aumento della popolarità del camper a livello europeo ha visto crescere le immatricolazioni del 13,2% e, per la prima volta nella storia dei veicoli ricreazionali, sono stati superati i 180.000 camper nuovi immatricolati in un anno, mentre il parco circolante, fra camper e caravan, si aggira a circa sei milioni di veicoli.
Bene anche le roulottes
Sul versante della produzione, nel 2021 l’Italia si è confermata terzo produttore europeo di camper, alle spalle di Germania e Francia, con un incremento pari al 33,88% rispetto al 2020, di cui oltre l’80% della produzione viene esportato, anche se non mancano gli ostacoli. Le difficoltà nella fornitura di alcuni materiali da parte della supply chain ha frenato in modo considerevole la capacità produttiva delle aziende, costringendole, in molti casi, a posticipare la consegna dei camper per mancanza di materiali, in primis degli chassis di base. L’altra criticità è rappresentata dal rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia che si sta cercando di assorbire il più possibile. Si è però fiduciosi che, nel corso del 2022, la situazione si possa normalizzare. Nonostante le difficoltà logistiche che l’industria sta vivendo, si è convinti che la camperistica rappresenti un trend in costante progressione perché ha a che fare con le istanze e i bisogni della nuova società: tempo libero, famiglia, voglia di libertà, vicinanza alla natura, cultura. E oggi tutto questo è possibile in camper, con un alto livello di confort. Da segnalare infine anche la crescita delle vendite di caravan (roulotte) che hanno chiuso il 2021 con un +1,97% in Italia e +2,8% sul mercato europeo, rispetto al 2020.