Il Salone Nautico ha resistito e ora prepara la sua svolta

Ha resistito alla crisi internazionale e al Covid e ora che la situazione sta lentamente tornando alla normalità prepara il suo decollo. Storia antica, quella del Salone Nautico di Genova.

E nuovissima. Da sessant’anni sinonimo della nautica tricolore, è passato dalle edizioni extra-large di 9 giorni, e 300mila visitatori, a quelle light di 5. Da qualche anno si è riposizionata su 6 e lo scorso anno, nel pieno della pandemia, ha mostrato – unica in Europa – la possibilità di coniugare business e sicurezza. L’appuntamento in un quartiere-cantiere come quello della Fiera è per il 16 settembre, giorno dell’inaugurazione dell’edizione numero 61 che continuerà fino al 21. Più di mille barche esposte, duecentomila metri quadrati di aree con una crescita del 14% rispetto all’anno precedente, il Nautico fa leva sulla sua capacità di essere in gran parte “open” per garantirsi il successo. Gli allestimenti sono già iniziati nei giorni scorsi affinché tutto sia pronto per l’inaugurazione, in questa coda d’estate che servirà per fare il punto su un mercato che dà segnali di forte vivacità.

Il 2020 è stato un anno di tenuta e già questo è stato un grandissimo risultato in un anno così difficile. Il 2021 sta dimostrando invece evidenti segnali di crescita. Quanto ai dati, noi con un questionario abbiamo chiesto alle nostre aziende associate di formulare una previsione sull’anno in corso. Nel 70% dei casi ci è stata indicata una stima di crescita fra il 10 e il 20% del fatturato.

Il Salone da sempre riflette lo stato di salute del settore. A parte il fatto che è “sold out” da mesi, nonostante una crescita degli spazi espositivi, quest’anno segna il ritorno di tutti i grandi marchi. In effetti è l’esempio più chiaro di quanto efferverscente sia il mercato.

I motivi sono tanti, a cominciare ovviamente dalla passione intatta di chi ama andar per mare e dalla qualità della nostra produzione. Ma in tempo di Covid la barca si è messa in luce come strumento di distanziamento, favorendo anche la crescita delle piccole barche. Spesso si mettono il luce i primati dei grandi yacht, ma qui c’è un parco nautico che è costituito in grandissima parte da piccole imbarcazioni. Riflessione, questa, che trova conferma nel fatto che tutti i cantieri hanno un portafoglio ordini che garantisce due, tre anni di lavoro pieno. L’unico problema potrebbe essere quello dell’approvvigionamento delle materie prime, ma questo è comune un po’ a tutta la manifattura».

La nautica ha retto perchè è uno dei settori più internazionalizzati che ha saputo reagire meglio alla crisi: il Salone di Genova sarà la fotografia di tutto questo: spazi aumentati a terra e in acqua, ed un nuovo layout, nuova reception, nuova distribuzione degli spazi attorno alla grande banchina.

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