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La produzione industriale italiana ha completamente recuperato il terreno perso rispetto al periodo precedente la pandemia (+0,1%)

Industria italiana da record. Nonostante l’inflazione e la crisi energetica, la manifattura nel 2022 ha registrato una performance migliore rispetto a Francia e Germania. La produzione industriale è riuscita infatti a recuperare completamente (+0,1%) il terreno perso a causa della pandemia, mentre i nostri due principali partner commerciali arrancano. La Francia è ancora sotto i livelli pre pandemici del 4,8% mentre la Germania addirittura del 5,9%. E questo nonostante i lauti sussidi che Berlino e Parigi hanno erogato l’anno scorso per sostenere le proprie imprese.

Stando ai dati raccolti da Politico.eu, nel 2022 sul totale degli aiuti di Stato autorizzati dalla Commissione Ue il 50% erano per le imprese tedesche, il 30% per quelle francesi e solo il 4,7% per le aziende italiane. Insomma, nonostante la distanza siderale nell’ammontare dei sussidi iniettati nell’economia, l’industria italiana ha fatto meglio.

Guardando al 2023, è l’incertezza il problema principale per le imprese del nostro Paese, con il settore manifatturiero che, fiaccato dai rincari energetici, sul finire del 2022 ha iniziato a mostrare segni di rallentamento.

Per Confartigianato, sulle prospettive della manifattura nei prossimi mesi pesano alcuni fattori critici: la pressione dei costi dell’energia, dei trasporti e del credito; le incertezze per gli investimenti; il rallentamento del commercio internazionale; il lento ritorno alla normalità nelle forniture di materie prime lungo le filiere globali; la persistente difficoltà di reperimento del personale specializzato.

Per quanto riguarda novembre 2022, l’ultimo mese per cui sono disponibili i dati sulla produzione industriale, si registra una stagnazione dell’indice (+0,1%) dopo i cali dei due mesi precedenti, -1,0% ad ottobre e -1,5% a settembre. L’indice mensile cresce rispetto a ottobre solo per i beni strumentali (+0,1%) mentre cala per i beni di consumo (-0,4%) e i beni intermedi (-0,3%). La produzione nel complesso del trimestre settembre-novembre 2022 segna una diminuzione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

Sullo stesso periodo del 2021, la produzione manifatturiera diminuisce del 2,2%. Venendo ai confronti con gli altri Paesi europei, durante il mese di novembre, a fronte della stazionarietà della produzione in Italia, si registra in media un aumento dell’1,2% in Unione Europea, del 2,4% in Francia e dello 0,5% in Germania. Come detto, nel 2022 la manifattura italiana mette a segno un completo recupero (+0,1%) dei livelli pre pandemia, a fronte del ritardo di Francia (-4,8%) e  Germania (-5,9%).

Sul fronte dei singoli comparti, va segnalato che dopo la crisi da Covid, nei maggiori settori dell’artigianato si è registrato un recupero in doppia cifra per il legno (+15,2%) e “Altre manifatturiere” (+11,1%). A questi settori seguono i mobili (+7,7%), vetro, ceramica, cemento con (+5,3%), gli alimentari (+3,3%) e i macchinari (+1,4%). Ancora indietro rispetto ai livelli pre pandemici i comparti “Riparazione macchinari” (-0,1%) e i prodotti metallo (-1,4%). Una performance peggiore è stata invece registrata dalla moda, con il tessile ancora a -6,3%, la pelle a -11,2% e l’abbigliamento a -29,2%.